Stazione





Allontanarsi
dalla linea gialla.


Avvolgersi
perdersi nel fumo denso.
Luce verde e nera,
artificiale tempesta
di aghi di bianco vuoto
infiamma purpurea gli occhi.


Risuonarsi
nei pensieri che rimbombano, 
forse diversi da quella
pallida luce sintetica?


Un comando, dal nero nulla,
muove
affaristi in soprabito, casalinghe infelici
voci d'un misero morente.


Sentirsi
e sentire che non c'è più niente,
fuori da quel triste ed immotivato comando.
Fuori non c'è il tempo,
né più lo spazio,
ma solo caldo umido e straniante:
s'attacca ai vestiti,
aderisce al terribile vuoto
d'una voce che, dal niente,
ti chiede gentilmente di non morire.






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